Ardea, attentato incendiario al Sindaco Luca Di Fiori: “Atto ignobile”

Auto sindaco con segni di attentato
L’auto del sindaco di Ardea danneggiata dall’attentato

Gravissimo atto intimidatorio ai danni del Sindaco di Ardea, Luca di Fiori. Assurdo che alle porte di Roma accadano fatti di tale portata. Le massime Autorità devono immediatamente intervenire“: questo il commento di Pina Ricci, Presidente del movimento internazionale Giustizia e Lealtà che ha sede ad Aprilia (LT) in merito all’ Ardea, attentato incendiario al Sindaco Luca Di Fiori. Viene invocato l’arrivo ad Ardea non solo del prefetto e del questore, ma anche del Ministro di Grazia e Giustizia e del Capo dello Stato. “Non è possibile che queste cose capitino ancora in un Paese che si dice civile. E’ ora che si intervenda in maniera decisa e concreta.

Ecco la testimonianza diretta del sindaco Di Fiori su come sono andati i fatti: “Erano circa le due meno venti di notte quando ero appena rientrato a casa dopo una serata con alcuni amici. Il portone era ancora aperto. Sentendo abbaiare i cani in maniera molto strana e ascoltando un rumore metallico come dell’innescare di un accendino, sono uscito fuori dal balcone. Così ho visto un uomo, un ragazzo di circa 30 anni, che nel buio del parcheggio armeggiava intorno alla ruota posteriore sinistra della mia auto: stava cercando di accendere qualcosa. In una frazione

Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori
Il sindaco di Ardea Luca Di Fiori

di secondo sono sceso urlando ma ormai era troppo tardi: lui si stava dileguando verso la sua macchina, una Punto bianca, lungo via Apriliana, proprio per fuggire. In quel momento ho pensato a chiamare i carabinieri e a spegnere subito l’incendio che stava colpendo la mia Mini Cooper, che comunque non è andata distrutta ed è funzionante. Sono sconcertato. E’ una nuova, palese, intimidazione ai danni di questa città”. Lo ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori parlando dell’intimidazione avvenuta la scorsa notte davanti all’abitazione di famiglia in via Apriliana, ad Aprilia. “Ora bisogna tenere alta la testa, come sempre, e dare il senso di unità – ha spiegato il sindaco – Sembra quasi un disegno contro la città: sistematicamente, ad orologeria, si verificano eventi che, anche se creano materialmente pochi danni, uccidono le persone che vogliono cambiare questo territorio. E’ un morbo che entra dentro e avvilisce, distrugge, fa cadere le braccia. Ma noi a tutto questo non ci stiamo. I fatti successi negli ultimi anni che non hanno una connotazione e un colore politico, perché hanno investito consiglieri del centrodestra, del centrosinistra, di liste civiche, giornalisti, ex rappresentanti dell’Arma, uffici comunali, impongono una riflessione profonda. La città deve essere unita a prescindere da tutto e deve reagire in modo unitario. La prima telefonata che ho ricevuto questa mattina è stata del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, sempre sensibile, e con il quale ho fissato un appuntamento nel pomeriggio di oggi per evidenziare queste nostre preoccupazioni. Non credo che sia opportuno in questo momento di crisi politica ‘balneare’ per Ardea prendere con superficialità in considerazione l’intera vicenda, strumentalizzandola. E’ il momento questo di unirsi e di reagire con forza. Tutti insieme”. “La prima reazione di questa notte è stato di sconforto perché sono preoccupato per la mia compagna e per mia figlia – ha concluso – Ora c’è la voglia di riscatto e di rispondere a nome della città che vogliamo e dobbiamo andare avanti. Bisogna proseguire con la svolta, che può avvenire soltanto col supporto, con l’aiuto, con l’impegno, di tutti i cittadini perbene e dei loro rappresentanti, politici e sociali, a ogni livello. Ecco quindi l’invito che rivolgo: uniamoci contro chi ci vuole far apparire la nostra città quello che non è”.